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Le mie immagini non hanno, in genere, significati espliciti o impliciti.

I pennelli ed i colori proiettano sulla tela forme immaginate e quello che

l’azione stessa del dipingere e la vista o meglio visione forma nella mente.

Quando l’energia creativa dell’immaginazione diventa materia può sublimare

ancora in energia per fruitore ed artista stesso.

Quando questo accade il ciclo si chiude, l’opera è riuscita. SB febbraio 2011

 

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Le forme definiscono le cose del mondo; le leggi invisibili intrinseche alla materia ne governano l’aspetto visibile, la loro origine e metamorfosi.
Queste leggi sono responsabili dell’aspetto degli astri, dei pianeti, dell’ universo stesso. Tengono e tendono i fili tra essi e gli altri supposti universi.
Esse badano, naturalmente, anche alle forme presenti sul nostro pianeta. Montagne, pianure, fiumi, piante e tutti gli altri esseri viventi fanno capo ad esse; dalle balene al più piccolo insetto, ai microrganismi unicellulari, alle molecole e a noi stessi.
Anche il nostro cervello che, forse, contiene il pensiero, l’intelligenza, assume una di queste forme e per istinto ne riconosce significato e funzione; per questo riconosciamo facilmente la differenza fra una pianta, un animale o una pietra.
Ancora facilmente distinguiamo un albero da una lattuga, un elefante da una libellula, un legno da un sasso.
Negli ultimi anni, la fisica quantistica,le scienze evoluzioniste, la geometria frattale, la teoria del caos ed altro ci aiutano comprenderne i meccanismi.

Noi siamo “figli delle stelle” nel senso che siamo fatti della loro stessa materia. Prodotti dalle stesse leggi che regolano la loro vita siamo una parte di esse.
Quando la notte, lontano dalle città, guardiamo il cielo siamo, in un certo senso, le stelle che si guardano.
Coi telescopi, radiotelescopi e poi i missili, le sonde siamo l’universo che guarda e studia se stesso.
Ma abbiamo inventato anche i “micro”- scopi, la radiodiagnostica per vedere la micro materia, e i microuniversi contenuti nelle cose e in noi stessi. Spinti dalle necessità della medicina, dalla lotta per la supremazia militare nello spazio e dalle altre forme di ricerca, più o meno pratiche e/o contraddittorie, siamo lo strumento con cui l’universo conosce se stesso.

Noi umani, come l’universo creiamo forme. Dalle prime selci scheggiate alle piramidi, dal frullatore alle automobili alle astronavi, dalle veneri steatopige e poi con Michelangelo, Moore e tutti gli altri siamo come mani dell’universo che continuano a produrre nuove forme.
Anche gli altri animali, da parte loro, contribuiscono con le loro tane, cunicoli sotterranei, nidi, dighe...
Per questi motivi, a due o tre dimensioni, belle o brutte, naturali o artificiali ci sembrino, le forme prodotte dagli umani sono sempre forme della natura. Anche quelle dell’automobile più avveniristica tendono ad accordarsi con l’aria che deve penetrare. L’aerodinamica, l’ergonomia sono scienze che studiano leggi universali.
La nostra mente è parte della mente dell’universo. Noi umani utilizziamo la stessa energia che lo plasma.
La nostra arte, il nostro design, penso, siano ancora l’impulso cosmico che crea nuove forme con le loro funzioni più o meno comprensibili.

 

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Le immagini

sbucano dal caos dei sogni,

dell'inconscio.

Forse da vite passate...,

forse da vite future.

Ricordi lontani, pianeti in costruzione.

Le raccolgo, le ritaglio,

le reincollo, le fondo,

le scambio con altri sognatori.

La casa, il vulcano, il mare, la stella...

Provo a dargli un senso, cerco di organizzarle,

di interpretarle, fantastico, indago in mondi paralleli,

odo domande, aspetto risposte, progetto utopie...

 

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Mi chiedo spesso

ma forse solo a volte: come saremo fra qualche centinaio di anni? ... cosa saremo?... ci saremo...?

Avremo costruito un mondo migliore..., peggiore...; saremo più saggi o più stupidi?

Che spazio occuperanno le macchine; ci sarà ancora spazio?... o emigreremo... nello spazio?

Quanta natura originaria resterà?... e noi saremo in grado di conservarla, o meglio

di recuperare quello che abbiamo già distrutto?

Viste le “promesse” della genetica che trasformazioni subiranno gli esseri viventi:le piante, gli animali, gli uomini?

Fantastico anche su esseri biomeccanici.... Sapremo controllare tutto questo?...

 

Articolo apparso sulla rivista Albatros clicca quì per vederlo